Cerca
Close this search box.

I Pre-requisiti del linguaggio

Ciao Genitori, in questo articolo parleremo di Pre-requisiti del linguaggio, capiremo che cosa sono, la loro importanza e come potenziarli. Il loro ruolo è di fondamentale importanza affinchè ciascun bambino possa conseguire un adeguato livello di comunicazione, verbale e non verbale.

Spesso cade all’occhio l’obiettivo finale, che è poi quello più evidente, ovvero la pronuncia delle parole.

In realtà prima di arrivare alla parola, ci sono 6 gradini che si devono salire, tutti e in modo completo e con costanza nel tempo. Ed ecco che entra in gioco il percorso neuropsicomotorio che spesso precede o affianca il lavoro svolto dal logopedista.

Un’immagine che rende bene l’idea? Acquisire i Pre-requisiti del linguaggio per poter essere poi in grado di parlare è come eseguire un intenso allenamento prima di una grande gara!

Quali sono i Pre-requisiti del linguaggio?

1 – Intenzionalità comunicativa

Il vostro bambino viene a cercarti per farti vedere qualcosa o prova a richiamare la tua attenzione? Ecco, questo tipo di intenzione a comunicare è il prerequisito fondamentale per lo sviluppo del linguaggio. La sua assenza può essere indicativa anche di importanti difficoltà di sviluppo.

Questa competenza compare prestissimo. E’ importante che ciascun bambino, anche se a modo suo, manifesti la volontà di interagire con noi e che lo faccia sia quando ha bisogno di chiedere qualcosa, sia per il semplice piacere di condividere.

2 – Contatto visivo ed attenzione condivisa

I bambini imparano già dai primissimi mesi di vita a cogliere e seguire lo sguardo del genitore. Intorno ai 3 mesi di vita, un bambino è già in grado di agganciare e mantenere lo sguardo dell’adulto durante l’interazione “faccia a faccia”.

Nel tempo la competenza progredisce, il bambino inizia a seguire lo sguardo dell’adulto quando si sposta su un oggetto, e questo gli permette di imparare a condividere l’attenzione. L’attenzione condivisa (o congiunta) è il prerequisito al poter “parlare di qualcosa”, ed è presente nei bambini già dai dai 10 – 11 mesi.

3 – Alternanza del turno

Prima di poter utilizzare le parole per interagire con noi, il bambino deve aver compreso che la comunicazione si compone di più turni alternati: tocca a me, tocca a te, e così via… fino alla fine. Successivamente l’alternanza del turno si riflette nelle attività di gioco di gruppo, durante le quali il bambino sarà in grado di attendere il proprio turno

4 – Imitazione

Saper imitare è fondamentale! E’ una competenza che sta alla base del linguaggio ma anche di tanti altri apprendimenti: i bambini imparano a parlare imitando gli adulti intorno a loro, osservando cosa fanno quando parlano e ripetendo, prima in modo immaturo e piano piano affinando i suoni ed i movimenti articolatori.

5 – Uso di gesti comunicativi

Uno dei primissimi gesti che il bambino sviluppa è quello dell’indicare (pointing). Intorno agli 8-9 mesi, prima con una funzione di richiesta (“Mamma, dammi l’acqua!”) e poi dichiarativa, per catturare l’attenzione dell’adulto (“Mamma, senti! Il telefono squilla!”).

Dalla fine del primo anno, dovremmo poter osservare anche un primo repertorio di gesti referenziali che nascono da situazioni di routine: battere le manine per dire bravo, fare ciao-ciao, allargare le braccia a voler dire “non c’è più”, il gesto della nanna o del gioco del cucù… Questo repertorio deve arricchirsi ed essere utilizzato sempre di più dal bambino per comunicare con noi.

6 – Gioco simbolico

Per imparare a parlare, il bambino deve imparare ad utilizzare qualcosa (le parole) in maniera simbolica (il loro significato). Questa competenza non si sviluppa immediatamente. Durante il gioco simbolico, i bambini imparano ad attribuire una funzione simbolica ad un oggetto, e acquisiscono la competenza del “far finta”.

A partire dal primo anno, il bambino inizia ad utilizzare un oggetto attribuendogli un significato simbolico: prende il mattoncino di costruzioni e lo porta all’orecchio facendo finta che sia un telefono.

LEGGI ANCHE: Intezionalità comunicativa

 

 Come stimolare i Pre-requisiti? Ecco alcuni consigli

 

 

Non per tutti i Pre-requisiti sono possibili consigli ad hoc in quanto la loro fitta intersecazione gli uni con gli altri, fa si che la progressione di un pre-requisito possa generare il progresso anche di un altro.

Alternanza del turno: è importante stimolare da subito i bambini, dai 3 mesi di vita in poi ad es. in “finte-conversazioni” (dette protoconversazioni) in cui mamma e bambino sono l’uno di fronte all’altra, si guardano e fanno finta di parlare: il piccolo vocalizza, mamma risponde imitandolo o dicendo qualcosa, lui vocalizza di nuovo, mamma risponde e così via per almeno 4 o 5 scambi. Successivamente intorno ai 5/6 mesi si può giocare, a turno, a sbattere tra loro gli oggetti, a scuotere gli strumenti musicali. In epoca successiva, dai 2 anni in poi, abituare il bambino a seguire le fasi di turnazione durante giochi condivisi, ad es. nella costruzione della torre, si appoggiano i pezzi l’uno sopra l’altro, una volta ciascuno.

Contatto visivo, attenzione condivisa ed imitazione: alcuni bambini hanno bisogno di essere “allenati ad imitare” primi vocalizzi, azioni, gesti, movimenti facciali, con maggiore frequenza ed intensità. Durante i primi mesi prendetevi del tempo per far vedere loro il vostro volto e le vostre espressioni facciali. Giocate ad imitarvi con i suoni vocali ma anche con i movimenti con e senza oggetti.

Gesti comunicativi: ricorda, i gesti anticipano le parole! Durante le vostre attività quotidiane gestualizza chiaramente e lentamente al tuo bambino e imitalo quando è lui a farlo.

Gioco simbolico: aiuta il tuo bambino ad arricchire gli schemi del gioco simbolico, proponi nuove idee e modifiche rispetto a ciò che il tuo bambino mette in pratica spontaneamente.

LEGGI ANCHE: Il gioco simbolico

Memento!

Ogni bambino ha uno sviluppo unico e senza eguali! E’ importante ricercare informazioni ed essere aggiornati circa lo sviluppo tipico di un bambino ed è altrettanto normale provare preoccupazione quando lo sviluppo sembra non andare di paripasso con le indicazioni ufficiali, ma ricordate: ogni bambino ha uno sviluppo motorio, psico-cognitivo ed emotivo-relazionale che è unico e senza eguali!

Affidatevi a dei professionisti per sciogliere i vostri dubbi e per procedere, se necessario, serenamente e nel miglior modo possibile.

 

Autrice: Matilde Cecchini
Terapista della Neuro e psicomotricità dell’età evolutiva – Neuropsicomotricista (TNPEE)

Autore

Gloria

L'Ostetrica in Rosa

Condividi

Leggi anche

Ciao donna!

È USCITO IL MIO NUOVO Libro