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Cosa fare quando l’allattamento si complica?

L’allattamento è qualcosa di speciale e unico tra una mamma e il suo bambino.
Lo definirei un atto d’amore che porta con sé benefici infiniti dimostrati da tutta la letteratura scientifica internazionale.

Talvolta però può essere faticoso per una neomamma: si fanno i conti con la stanchezza, soprattutto nel primo mese dopo il parto, quando inizia una nuova vita con ritmi nuovi e la produzione di latte da parte della ghiandola mammaria deve ancora calibrarsi sulle necessità del piccolo.
Possono presentarsi ingorghi, mastiti e dotti ostruiti.
In questo articolo vedremo insieme cosa sono gli ingorghi, la mastite e i dotti ostruiti.

Ingorgo mammario:

Come si presenta e da cosa dipende?

Il seno appare gonfio e arrossato. E’ presente calore e dolore pulsante che può estendersi fino a sotto l’ascella, può interessare uno o entrambe i seni a seconda del modo in cui poppa il bambino, e può essere accompagnato o meno da febbre moderata.
Può dipendere da un allattamento poco frequente o da un attacco inadeguato.
La mamma magari prova dolore ai capezzoli, deve rientrare al lavoro, il bambino utilizza frequentemente il ciuccio e/o si è iniziato lo svezzamento.
Queste situazioni possono portare ad un’inadeguata rimozione di latte dai dotti galattofori, i tubicini in cui scorre il latte.

Che cosa fare?

E’ molto importante sapere cosa fare in questi casi. Potresti provare a:

  • controllare ed eventualmente correggere l’attacco del tuo bimbo al seno;
  • aumentare la frequenza delle poppate;
  • spremere manualmente il seno per alleviare la sensazione di pienezza (puoi usare anche un tiralatte) e per aiutare il tuo bimbo ad attaccarsi (il capezzolo tende ad appiattirsi con un seno troppo pieno!);
  • riposare;

Un trattamento precoce dell’ingorgo è fondamentale per prevenire:

-dolore e ragadi ai capezzoli;

-rischio di mastite, causato dall’inadeguato drenaggio di latte;

-problemi di alimentazione e scarso incremento ponderale, se il bambino non riesce ad attaccarsi bene al seno;

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Dotto ostruito:

Come si presenta e da cosa dipende?

Noterai un’area circoscritta del seno, dura, dolente e arrossata, non accompagnata da febbre, solitamente più dolente prima della poppata e meno dura e dolente dopo la poppata. Generalmente riguarda un seno solo che, anche dopo aver risolto l’ostruzione, potrebbe rimanere arrossato e dolente per qualche tempo, anche una settimana.<

Il blocco di un dotto galattoforo avviene quando il latte non è rimosso e resta intrappolato in una certa zona del seno a causa di:

  • inadeguata espressione del latte (a causa di uno scorretto attacco del bimbo al seno, problemi di suzione, dolore ai capezzoli, poppate troppo brevi, sovrapproduzione di latte, uso di paracapezzoli, ecc.)
  • latte più denso
  • poppate poco frequenti/saltare le poppate (a causa di dolore ai capezzoli, ritorno al lavoro, uso eccessivo di ciucci, svezzamento improvviso, ecc.)
  • pressione esercitata sul dotto (dalle dita, da un reggiseno o vestiti troppo costringenti, dormire prone, ecc.)

Che cosa fare?
Anche in questo caso è fondamentale drenare efficacemente il seno!

Metti in pratica tutti i suggerimenti che abbiamo detto per l’ingorgo mammario e dedica particolare attenzione al massaggio prima e durante la poppata per andare a “sciogliere” la stasi di latte in corrispondenza del dotto ostruito.

Mastite

Contrariamente a quanto si pensi è piuttosto comune nelle donne che allattano, con una frequenza tra il 3% e il 20%. La maggioranza dei casi si verifica durante le prime 6 settimane, ma può presentarsi in qualsiasi momento durante l’allattamento.

Convenzionalmente la parola mastite indica letteralmente una infiammazione del seno, conseguente ad una stasi di latte, che può svilupparsi quindi in un seno ingorgato oppure in seguito a un dotto galattoforo bloccato o ostruito. Può essere associata a un’infezione batterica oppure no.
Noterai un’area del seno molto dolente, calda e indurita, associata a febbre > 38.5°C, brividi, sintomi e malessere simil-influenzali.

Che cosa fare?

La rimozione efficace del latte è la parte più importante della terapia!

  • allatta più frequentemente;
  • se il dolore interferisce con il riflesso di emissione, comincia la poppata dal seno sano e poi prosegui con l’altro seno;
  • posiziona il bambino al seno con il mento rivolto verso l’area interessata per drenarla più efficacemente;
  • massaggia il seno durante la poppata per facilitare la rimozione del latte (dall’area bloccata in direzione del capezzolo);
  • dopo la poppata, spremi il latte manualmente o con tiralatte per aumentarne il drenaggio;
  • applica calore sul seno subito prima della poppata per aiutare il riflesso di emissione e il flusso di latte -applica impacchi freddi dopo la poppata per ridurre il dolore e l’edema.
  • riposa, cura idratazione e alimentazione;
  • analgesici compatibili con l’allattamento per ridurre il dolore e aiutare il riflesso di emissione;
  • antibiotici compatibili con l’allattamento se i sintomi non migliorano entro 24 ore o se i sintomi sono molto intensi: tipo, posologia e durata della terapia antibiotica devono essere specifici e valutati con personale competente, no fai da te!

Ostetrica in Rosa-Mastite

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Conclusione:

Non è necessario interrompere l’allattamento, non c’è nessun rischio per il tuo bimbo nel continuare a poppare: ricorda, smettere improvvisamente di allattare in questo momento può portare ad un maggior rischio di sviluppare un ascesso mammario!

Autrice:
Francesca Milani
Ostetrica 

Autore

Gloria

L'Ostetrica in Rosa

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