In questo articolo parleremo di quale latte scegliere dopo il primo anno di vita del bambino, se è necessario introdurlo e delle varie alternative.
In merito alla dieta dei bambini non mancano mai le domande in merito al latte vaccino: da quando può essere offerto? Che tipo di latte scegliere, intero, scremato, parzialmente scremato? Il latte vaccino va offerto diluito? E se il bambino rifiuta di berlo?
Quale latte dopo l’anno?
Prima di tutto non è ”obbligatorio” inserire il latte vaccino nella dieta del bambino; si può proseguire con latte materno o formulato che risultano più adeguati dal punto di vista nutrizionale.
Se ci pensiamo bene, infatti, il latte vaccino sarebbe destinato al consumo da parte del vitello con quindi fabbisogni nutrizionali specifici per quella specie. In particolare, contiene una quantità di proteine pari al triplo rispetto latte materno.
Questo è il motivo per cui se si decide di inserirlo nella dieta, dopo l’anno di vita, è importante non superare la quantità di 200-400 ml al giorno ed offrire sempre latte fresco intero e pastorizzato, assolutamente non diluito.
Le evidenze scientifiche hanno dimostrato che un consumo eccessivo di proteine nel bambino lo predispone al rischio di sovrappeso e obesità in età adulta.
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Il latte vaccino può però essere utilizzato anche entro l’anno di vita come non come unico alimento ma nelle preparazioni, quindi purè, crepe, etc.
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E se il bambino rifiuta il latte vaccino?
Non è raro che i bambini, in particolare se allattati al seno, ma non solo, rifiutino il latte vaccino a colazione.
Non è assolutamente un problema: ricordiamo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento al seno per i primi due anni di vita del bambino, o meglio, fino a che mamma e bambino lo desiderino.
Inoltre, un bambino già svezzato avrà molti altri alimenti a disposizione per completare la propria dieta anche senza latte vaccino, come ad esempio lo yogurt, un frullato di frutta con aggiunta di latte vaccino (in questo caso il sapore sarà più dolce e piacevole), del formaggio spalmabile ad esempio pane con ricotta e miele, quindi latte sotto diverse forme.
E’ possibile bilanciare la colazione anche senza derivati dal latte, ad esempio con dei pancake con crema di frutta secca a guscio e una spremuta.
Le soluzione sono moltissime, la regola generale prevede l’abbinamento di una fonte di carboidrati, nell’esempio appena citato costituiti dal pane, una fonte proteica come le uova e una fonte di grassi come la frutta secca a guscio. Una piccola parte di fibre e sarà presente nella spremuta di frutta.
Come offrirlo correttamente?
Ricordiamoci di offrire sempre il latte vaccino in un bicchiere o tazza, mai quindi nel biberon. Questo perché la suzione dalla tettarella è molto piacevole per il bambino e tende quindi a consumare più latte del necessario. Con il bicchiere il bambino è in grado di autoregolarsi meglio e assumere il latte di cui ha realmente bisogno evitando gli eccessi.
Il latte vegetale è un valido sostituito?
Anche in questo caso prima dell’anno di vita il latte vegetale non può essere offerto come sostituto di latte materno o in formula, ma come il latte vaccino può rientrare nella preparazione dei cibi come purè, dolci, pancake, etc.
Dopo l’anno di vita può essere offerto, ma attenzione: il nome “latte” è fuorviante, in quanto può essere chiamato latte solo il prodotto della secrezione delle mammelle di un mammifero. Dal punto di vista nutrizionale il latte vegetale non è un valido sostituto del latte vaccino.
Il nome corretto è infatti bevanda vegetale, e quella che più si avvicina alla composizione del latte vaccino è la bevanda di Soia fortificata in calcio.
Le bevande vegetali in commercio (bevanda di soia, avena, mandorla, riso, cocco, etc.) sono spesso arricchite in zuccheri, da limitare il più possibile entro i primi due anni di vita. Attenzione quindi alle etichette e a scegliere quelle bevande che non contengono zuccheri e ricordate che non sono sostituti del latte, quindi bilanciate la vostra colazione con una fonte proteica ed una fonte di grassi aggiuntiva.
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Conclusioni
Il latte vaccino può essere introdotto nella dieta del bambino dopo il primo anno di vita, in particolare se in famiglia si ha l’abitudine di consumarlo, ma ricordiamo che non è un alimento indispensabile.
Se si decide di non introdurlo nella dieta del bambino si potrà bilanciare la colazione con altri alimenti senza che il bambino incorra in carenze nutrizionali, l’importante è seguire una dieta varia e bilanciata.
Se invece al vostro bambino piace, ricordatevi di offrirlo nel bicchiere e di non superare i 350 ml al giorno.
Autrice: Paola Foresi
Biologa Nutrizionista