Ciao cara, in questo articolo parleremo di Baby Blues, capiremo cos’è, come riconoscerlo, quali sono i motivi per i quali insorge e come gestirlo.
Cos’è:
Con il termine Baby Blues ci si riferisce a quel periodo, nei giorni immediatamente successivi al parto, caratterizzato da uno stato di malessere psicologico. La mamma percepisce una sensazione di umore deflesso, profonda tristezza, stanchezza e instabilità emotiva. Sono spesso presenti irritabilità e crisi di pianto. Tutto ciò è assolutamente normale!!! L’importante è che la sintomatologia non impedisca di occuparsi di sé e del proprio bambino e che rientri nel corso delle due settimane successive. In caso contrario, è necessario un approfondimento diagnostico.
Durante questi giorni la neo mamma potrebbe risultare più affaticata nel prendersi cura del nuovo arrivato, sentendosi di conseguenza inadeguata, poco competente e mettendo in dubbio la sua competenza di madre! La preoccupazione più frequente è quella di non essere all’altezza e di non sentire quell’istinto materno che tuttavia non è innato, ma si costruisce con il tempo grazie alla relazione con il proprio bambino. La condizione di Baby Blues, frequentissima nel post partum, è spesso taciuta dalla donna che tende a viverla in solitudine, sentendosi colpevole di questi sintomi erroneamente considerati come moralmente sbagliati.
Nel caso ti riconoscessi in questi sintomi non vergognarti e parlane con le persone a te care. E’ importante che la presenza del Baby Blues venga normalizzata per ridurre il senso di inadeguatezza che coinvolge le neo-mamme. La gravidanza e il parto vengono associati culturalmente a emozioni positive e all’esclusiva gioia della nascita tuttavia è necessario accogliere le mamme e diffondere le informazioni relative a stati di deflessione di umore, altrettanto naturali che caratterizzano questo passaggio del ciclo di vita.
Perché avviene
Si tratta di un periodo fisiologico di adattamento del corpo dovuto al repentino sbalzo ormonale e al profondo cambiamento nell’identità della donna e della coppia. Ogni cambiamento, infatti, per avvenire, necessita di un breve periodo di caos, funzionale a riorganizzare gli equilibri del sistema. Nel caso di una nuova nascita la confusione emotiva suscitata dal Baby Blues consente di riorganizzare la propria identità, nascendo a propria volta come madri.
Tra i fattori di rischio più frequenti nell’insorgenza di Baby Blues ci sono:
- Fasi depressive pregresse e sintomi ansiosi non trattati.
- Casi di depressione all’interno delle famiglie di origine.
- Isolamento familiare.
- Isolamento di coppia.
- Difficoltose condizioni economiche del nucleo.
- Eventi critici e traumatici concomitanti alla gravidanza e al parto.
- Crisi di coppia coniugale e instabilità relazionale.
- Esperienza complessa e traumatica del parto con carenza di assistenza nel puerperio e nell’allattamento.
Come intervenire
Se hai riconosciuto alcuni dei tuoi stati d’animo nelle righe scritte sopra, non disperare! Trattandosi di una condizione frequente e fisiologica i tuoi sintomi dovrebbero svanire in autonomia nel giro di qualche settimana. Riuscire a condividere queste tue emozioni e accettare l’aiuto delle persone care è fondamentale per uscire dalla condizione di solitudine e riprendere le energie necessarie per iniziare questa fantastica avventura! Qualora la tristezza provata fosse particolarmente invalidante o durasse più di qualche settimana, potresti trovarti a vivere l’inizio di una depressione post-partum (vedi link depressione post partum). In questo secondo caso l’intervento tempestivo di un professionista è fondamentale per uscire da questa condizione. Errori da non commettere: non mascherare questi stati faticosi!!! Chiedi aiuto e non cadere nel tranello di pensare di dover riuscire a fare tutto da sola per poterti sentire adeguata in questo nuovo ruolo! Non sentirti sbagliata, datti un abbraccio.
Conclusione
Troppo spesso vengono omesse le fatiche emotive legate alla gravidanza e al parto, promuovendo l’aspettativa che questo periodo di vita porti con sé solo gioia e leggerezza. Ricorda che le tue emozioni non sono mai sbagliate e che sentirsi spaventati e sopraffatti di fronte ai grossi cambiamenti della vita è sano e funzionale. Legittimare le tue fatiche e condividerle con chi ti vuole bene è un atto di cura verso di te e il tuo bambino e riconoscerlo ti renderà sicuramente la miglior madre possibile per il tuo bambino.
Piscologa e Psicoterapeuta Martina Mai
Psicologa e Psicoterapeuta Elena Pinciroli